Come è noto per il Vaticano la donna serve, soprattutto, a procreare. Ma se lavora è meglio privarla dei diritti, costa meno. Sarà per questo che una sua azienda, l’ORP (Opera Romana Pellegrinaggi), che gestisce la linea capitolina dei bus turistici di “Roma Cristiana” preferisce tenere le hostess di bordo tutte rigorosamente precarie. Fino un anno fa, prima che le lavoratrici dei BUS 110 e Archebus, dell’azienda Trambus Open (la stessa che fornisce i bus anche alla ORP), iniziassero la loro lotta per la stabilizzazione e contro la discriminazione di genere (gli autisti maschi avevano un contratto di lavoro dipendente, le hostess un contratto a Partita IVA ed erano appaltate ad una cooperativa), le hostess dei BUS Roma Cristiana lavoravano tutte “stabilmente” in nero. Quando, nel giugno 2007, alle hostess di Trambus Open fu riconosciuto il diritto ad un contratto subordinato a tempo indeterminato, l’ORP sembrò volersi mettere parzialmente in regola assumendo le hostess tramite lavoro interinale (precarie ma almeno con una forma contrattuale prevista dall’ordinamento italiano).
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