Opera Romana Pellegrinaggi e assunzioni di donne precarie e in nero

Come è noto per il Vaticano la donna serve, soprattutto, a procreare. Ma se lavora è meglio privarla dei diritti, costa meno. Sarà per questo che una sua azienda, l’ORP (Opera Romana Pellegrinaggi), che gestisce la linea capitolina dei bus turistici di “Roma Cristiana” preferisce tenere le hostess di bordo tutte rigorosamente precarie. Fino un anno fa, prima che le lavoratrici dei BUS 110 e Archebus, dell’azienda Trambus Open (la stessa che fornisce i bus anche alla ORP), iniziassero la loro lotta per la stabilizzazione e contro la discriminazione di genere (gli autisti maschi avevano un contratto di lavoro dipendente, le hostess un contratto a Partita IVA ed erano appaltate ad una cooperativa), le hostess dei BUS Roma Cristiana lavoravano tutte “stabilmente” in nero. Quando, nel giugno 2007, alle hostess di Trambus Open fu riconosciuto il diritto ad un contratto subordinato a tempo indeterminato, l’ORP sembrò volersi mettere parzialmente in regola assumendo le hostess tramite lavoro interinale (precarie ma almeno con una forma contrattuale prevista dall’ordinamento italiano).


Ma il “pentimento” è durato poco. Infatti, in tutti questi mesi l’ORP ha continuato ad assumere e sfruttare, insieme alle 20 lavoratrici (circa) in affitto, altre 20 hostess (circa) completamente in nero. IN NERO, cioè sottopagate e senza alcun diritto per malattia, infortunio, MATERNITA’, pensione. Insomma i dirigenti dell’azienda del Vaticano, l’ORP, non trovano nulla di immorale nello sfruttare a nero delle lavoratrici e, evidentemente, pensano di dover rispondere solo alle leggi divine se hanno deciso di non rispettare così spudoratamente quelle italiane. In verità, qualche deroga la devono aver ricevuta anche per i comandamenti cristiani se “padre Cesare”, dirigente dell’ORP, in un’intervista a repubblica, ha potuto candidamente dichiarare che su Roma Cristiana tutte le lavoratrici hanno contratti regolari. E la giunta del Comune di Roma che dice?! I bus e gli autisti sono “gentilmente” forniti dall’azienda comunale Trambus Open. Possibile che nessuno si sia mai chiesto quali condizioni di lavoro erano “offerte” a queste lavoratrici. O, l’unità tra laici e cattolici che tanto piace all’ex sindaco Veltroni è quella all’insegna della precarietà e sfruttamento?!

E’ ora che le gerarchie Vaticane, anziché lanciare precetti morali al mondo intero, inizino a fare pulizia totale di ogni forma di precarietà e sfruttamento nelle proprie aziende. Iniziando dalle hostess dei bus di Roma Cristiana che hanno diritto tutte ad un contratto regolare e una retribuzione dignitosa. E’ ora che in questa città si smetta definitivamente di sfruttare impunemente il lavoro delle donne!

Comunicato Stampa COBAS in occasione del SIT IN di protesta indetto per l’8 marzo ore 10 piazza dei Cinquecento a Roma

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