Due vergogne

La prima vergogna è la “chiesa extralusso” che sarà terminata entro giugno a Bolzano dedicata a madre Teresa di Calcutta.

Il terreno è stato donato dal Comune e la costruzione ultimata costerà almeno 14 milioni di euro. La chiesa sorgerà a Bolzano nel cuore del nuovo quartiere residenziale Firmian su un terreno di oltre tremila metri quadri.

Il complesso è finanziato dalla curia con il contributo della Provincia (oltre un milione di euro), dalla CEI (oltre un milione e mezzo) e dal Comune (quattro milioni di euro).

Il vescovo Emil Egger ha ostinatamente voluto questa opera scandalosamente lussuosa anche contro molti sacerdoti che giudicano questa operazione come immorale.

Don Fabio Chiarani, uno dei parroci più noti della diocesi, parla apertamente di una grave affronto fatto a madre Teresa: “E’ uno schiaffo morale dato proprio a lei, che ha sfamato tanti poveri. Dio non sa cosa farsi di pietre morte, marmi e pitture”.

Ma il vescovo non ascolta… Pensa già ai festeggiamenti per la solenne inaugurazione. Il guaio è che non ci si sa più vergognare e il popolo di Dio sente puzza di mercato.

Ma la vergogna più grande sta nel fatto che a Bolzano non si organizzi una pacifica invasione del palazzo vescovile e che le voci critiche, che pure ci sono, non si traducano in una protesta ecclesiale, in una assemblea diocesana autoconvocata, che faccia sentire la sua voce e cambi la destinazione dell’opera. Ecco le patologie dell’obbedienza.

 

Caro Veltroni,

è vero che ti sono giunti ordini vaticani per proibire a Roma il registro delle unioni civili? Ti metti anche tu a fare il cappellano?

Roma non è, come pensa la “arcivescova” Binetti, la città del papa. Roma è la città dei romani e la capitale d’Italia.

Il vaticano, semmai, è del papa. Che poi Roma abbia la disgrazia di avere proprio lì vicino la Stato Vaticano… purtroppo è un fatto vero.

Ma tu non avevi parlato al Lingotto di Torino di laicità dello stato? Ricordi il tuo discorso di candidatura alla segreteria del Partito Democratico?

Questa è una promessa da mantenere. Obbedire a un capo di stato straniero sarebbe una vergogna.

Don Franco Barbero – 4/12/2007

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