Censurato lo storico mensile “Il Mucchio”

La copertina incriminata dal pretore di Trani non voleva essere dissacrante, ma simbolicamente palesare come le elezioni primarie siano solo una bolla d’aria 

Ancora una volta la censura colpisce lo storico mensile di musica e “controcultura” diretto da Max Stefani. Il pretore di Trani, infatti, ha ordinato il ritiro dalle edicole del Mucchio, in quanto la copertina del mese di ottobre raffigurante papa Ratzinger nelle vesti di Giuditta mentre regge la testa mozzata del candidato al Partito Democratico Veltroni rappresenterebbe un vilipendio alla religione.


 Il mensile proprio per la sua caratterizzazione un po’ snob e “apoliticamente” scorretta è già avvezzo ad episodi del genere. Il più eclatante risale ad Aprile dell’anno scorso, quando in piena campagna elettorale il direttore affidò il disegno della copertina al fumettista Gianfranco Grieco, noto per un celebre personaggio degli anni ottanta: il “Catzillo”, la cui forma ricalca quella del pene umano. Il disegnatore preparò per l’occasione una copertina molto simpatica in cui il volto del furbo esserino assumeva le sembianze del cavaliere di Arcore. In questo caso fu il distributore nazionale Perrini a rifiutarsi di distribuire il giornale nelle edicole per timore di ritorsioni legali ed economiche costringendo la redazione a fare uscire in ritardo il giornale (sorte vuole che se non fosse accaduto questo impedimento l’uscita del Catzillo sarebbe avvenuta proprio il giorno in cui Berlusconi appellava come “coglioni” oltre la metà del popolo italiano). Questo fu indicativo di quanto i tempi fossero cambiati: trent’ anni prima uscivano riviste come il Male, Cuore e Frigidaire con copertine storiche ben più azzardate, ma del problema della censura non vi era l’ombra. All’epoca si diede la colpa al potere di controllo sull’informazione dell’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi bollandolo come un atto inqualificabile.

Ma oggi? Come sottolinea il direttore stesso l’oscuramento non è più dovuto ad un atto di repressione del regime, ma è la repressione che sola arriva per paura del regime stesso giocando d’anticipo, diventando causa di sé stessa. La copertina incriminata dal pretore di Trani non voleva essere dissacrante, ma simbolicamente palesare come le elezioni primarie siano solo una bolla d’aria e nonostante il leader “il vincitore sarà sempre e solo uno: il Vaticano”. Dunque se proprio di sgarbo si deve parlare questo va riferito a Veltroni, non certo alla Chiesa. E la preoccupazione del pretore ci fa ben pensare su come stiano le cose nel nostro paese. E Max Stefani va oltre evidenziando il non sense dell’accanimento attuale quando pochi mesi fa uscì una copertina ben più “avanti” raffigurante un prete con un pene eretto sotto la toga, “ma lì, in effetti, c’era poco da arrabbiarsi, visto che ogni giorno esce fuori la notizia di un prete che non sa tenere le mani a posto”.
Questi i fatti. Non starò a riportare l’articolo forse più conosciuto e citato della nostra Costituzione inerente al libertà di informazione, ma volevo solo mostrare tutto il mio appoggio ad una testata fuori dal coro, a volte pure fastidiosa per l’aria di supponenza di chi sta “contro tutti”, ma certamente in grado di far riflettere contro l’omologazione dilagante nella nostra Italia, ricordando solo che la laicità, la libertà di satira e di informazione rendono un paese democratico, per cui urge almeno un pensiero.

16/10/2007 autore: Valentina Ceccarelli – 7magazine

 

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