di Rico Guillermo*
Torna a far a discutere un documentario di Amy Berg su un sacerdote della California del sud che ha violentato decine di bambini dagli anni ’70 – fino al suo arresto e condanna nel 1993 – e che ora vive in Irlanda da uomo libero.
Oliver O’Grady, “Padre Ollie”, come era conosciuto, e’ stato protetto da superiori della sua diocesi che lo hanno trasferito ogni volta che montavano le accuse contro di lui, mandandolo a far danno in un’altra parrocchia.
Il filmato – girato nel 2006 e ora su DVD col titolo “liberaci dal male” – da’ voce alle vittime, ai loro genitori e ai loro avvocati, ai teologi ed agli esperti di abusi sui bambini. Intervista inoltre il rev. Thomas Doyle, che nel 1985 avverti’ il Vaticano circa lo scandalo incombente sugli abusi sessuali e che da allora ha combattuto a nome delle vittime.
La parte relativa all’intervista allo stesso O’Grady rivela che egli e’ preso dal rimorso – ha anche invito una lettera alle sue vittime, invitandole in Irlanda in modo da poter chiedere scusa personalmente – tuttavia non si rende conto dei danni psicologici immensi determinati dalle sue azioni.
Ma le vittime riservano la loro collera alla gerarchia cattolica diretta dal cardinale Roger Mahoney, ora arcivescovo di Los Angeles, e nel documentario Berg (nomination al Directors Guild of America 2007 per la pellicola) si chiede chi sia il maggiore colpevole, se l’uomo profondamente malato o il funzionario della Chiesa che ha permesso deliberatamente che O’Grady continuasse nella sua opera di distruzione.
Secondo il giornale Mercy News, peraltro, i superiori – dopo aver coperto “padre Ollie” per anni – hanno offerto ad O’Grady una pensione a vita (che e’ stata accettata) in cambio del fatto che non testimoniasse riguardo al loro trattamento nei suoi confronti.
* si ringrazia Claudio Giusti
http://www.osservatoriosullalegalita.org/07/acom/05mag3/2424pedochurch.htm