Diritto.net – I misteri del Vaticano Autore: Di Andrea Atzori
L’arresto di Paolo Gabriele, maggiordomo del Papa, accusato di avere sottratto documenti riservatissimi, poi passati al giornalista di Libero Gianluigi Nuzzi e da lui usati per scrivere il libro che ha fatto tremare, come un terremoto, le fondamenta del palazzo pontificio, è una notizia che ha fatto, subito, il giro del mondo. Il Vaticano, travolto da questo ennesimo scandalo, paga la sua indebita intromissione dentro agli affari interni dello Stato italiano. La crisi di democrazia che la repubblica italiana sta sperimentando in questi decenni, a cavallo tra i due secoli che separano la fine del secondo dall’inizio del terzomillennio, sono direttamente rapportati al disegno eversivo che, prepotentemente, ne ha scosso, dalle fondamenta, le strutture portanti. Quel terrorismo che, ancora in questi giorni, ha colpito in modo spietato e subdolo, senza lasciare tracce di se e sprofondando gli organi governativi nel più impotente sconforto. Gli episodi di corruzione infinita che dilagano dentro alla vita istituzionale, contribuiscono a rafforzare quel clima di incertezza e disorientamento dentro al quale i cittadini vengono avvolti da una fortissima sensazione di incredulità e smarrimento. Se a questo quadro, di per se stessopreoccupante, aggiungiamo la situazione di crisi economica gravissima che imperversa dappertutto nel mondo, ma in modo particolare, in Italia, ci rendiamo perfettamente conto, che stiamo arrivando ad un punto cruciale, ad una svolta storica, di cui ci sentiamo un poco tutti protagonisti. Stiamo diventando testimoni personali di eventi storici traumatici che i nostri posteri studieranno ed analizzeranno, dettagliatamente, nei banchi di scuola, sui loro libri di testo, sognando ad occhi aperti, nel tentativo di ricostruire quella verità che l’insegnamentoe la ragione consigliano e propongono. Nel bel mezzo di questo uragano che si addensa, oscuro e minaccioso, la Chiesa cattolica rimane stritolata, come unprimattore indiscusso, in base ad un ruoloda protagonista che essa stessa si è ritagliato. La morte drammatica di Roberto Calvi, quella di Emanuela Orlandi, l’attentato al papa, il licenziamento di Boffo, le carte false per non pagare l’ICI, il licenziamento del presidente dello IOR Gotti Tedeschi, la pedofilia dei preti, i lefrebviani a cui il Papa revocò la scomunica, la corruzione dentro a Comunione e liberazione, sono segnali inconfondibili di un declino incessante ed inarrestabile. Lo scandalo scoppia con la pubblicazione di un libro intitolato “Sua santità” “Le carte segrete di Benedetto XVI”, da parte di un notissimo giornalista di punta del giornale Libero, Gianluigi Nuzzi. Vengono portate alla luce le guerre intestine tra cardinali per la conquista del potere, che nonè quello interno allo Stato del Vaticano e neppure quello per la guida della spiritualità del mondo cristiano, anch’esso di poca attrattiva per la sua ben misera rilevanza “temporale” ed economica, ma quello derivante dalla funzione rivendicata, dagli apparati ecclesiastici d’oltre Tevere, di imporre la propria supremazia nel governo della politica nazionale dello Stato italiano. Gli scontri documentati dal giornalista avrebbero come protagonisti i due massimi esponenti della gerarchia vaticana dopo il Papa, il card.Bertone edil card. Bagnasco. La posta in gioco, da sola sarebbe già sufficiente per motivare la lotta senza esclusione di colpi che viene descritta, nel libro di Nuzzi. La mia personale avversione per questa indebita interferenza delle autorità ecclesiastiche nella politica italiana, è stata espressa chiaramente, in tanti articoli dei miei blog. Anche dopo la fine indecorosa della D.C., il Vaticano, attraverso le sue alte gerarchie, ha continuato a rivendicare il suo ruolo di supremazia nel decidere il destinodel nostro Stato. Nonostante l’evidenza del totale fallimento della classe dirigente di perfetta ispirazione cattolica, che ancora ricopre i vertici istituzionali, i cardinali, ad ogni nuovo episodio di corruzione sfrenata, svelata dall’opera indefessa dei magistrati di frontiera, non solo non hanno riconosciuto i loroerrori, come diretti designatori della squadra di politici preposta al governo del nostro Stato, ma, anzi, hannocontinuato sempre ad accusare la mondanità e l’ateismo, da cui sarebbe stata pervasa tutta la società italiana e suggerendo un cambiamentocon una seconda squadra costituita, come la precedente, ed ancor più, dai massimi dirigenti delle associazioni religiose cattoliche, quali Azione cattolica e Comunione e liberazione. Un vero affronto all’intelligenza degli italiani. La fine del potere temporale del vaticano sull’Italia, verrà decretata e determinata più dal loroincontestabile fallimento, certificato dalla dissoluzione di quella classe dirigente dentro ad un mare di scandali, più che dalle leggi costituzionali che governano le democrazie di tutto il mondo, che impongono la separazione tra Stato e Chiesa, come prerequisito inderogabile ed indispensabile per garantire il rispetto del principio di uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. L’esistenza di una religione di Statonon è compatibile con la democrazia. Inevitabilmente essa si traduce in una persecuzione delle minoranze religiose, che vengono emarginate ed escluse dalla vita sociale, politica ed economica di quel paese. La smania dei porporati di impossessarsi delle redini del potere degli Stati, causa di guerre infinite, anche fratricide, che hanno insanguinato l’Europa nel corso dei secoli, è un fenomeno storico ben noto, una debolezza umana che la Chiesa cattolica si è trascinata fino ai nostri giorni, che fatalmente concorre ad inquinare la c.d. purezza del suo messaggio spirituale, rendendola non dissimile da qualunque organizzazione tesa, esclusivamente, alla massimizzazione dei profitti economici. Se, ulteriormente, teniamo conto dell’evoluzione e del progressoscientifico moderno, sgorgante come da una fonte primigenia, dal positivismo scientifico del c.d. secolo dei lumi, arrivato già al punto cruciale di sollevare e far cadere, gli ultimi veli sulle origini di questo e dei tantissimi altri, infiniti, universi possibili, possiamo comprendere la crisi da cui tutte le religioni, non solo quella cattolica, sono dibattute. Le cronache di questi giorni, condite con notizie di corvi neri che vengono arrestati e giornalisti demonizzati solo per il fatto che stanno facendo nient’altro che il loro nobilissimo mestiere di informare il pubblico su fatti realmente accaduti, danno solo la chiara evidenza del crollointerno ad un mondo ormai fatiscente che si accascia sotto al peso del logoramento e della corruzione dei secoli. Se non del tutto bloccato, questo processo di incessante deterioramento, sarebbe stato, di sicuro, rallentato, se il Vaticano avesse messo in atto l’insegnamento del Papa Albino Luciani, deceduto, purtroppo, a ridosso della sua ascesa al soglio pontificio. L’avversione di tutta la gerarchia clericale per le sue idee di riforma della Chiesa concepita appositamente per staccarla dalle sue occupazioni troppo dedite al culto del potere e del danaro, piuttostoche a quellospirituale ed ultraterreno, fu l’inizio di quella caduta dentro al baratro in cui ancora sta precipitando, prima di toccare, inevitabilmente, il suo fondo.