Noi vittime dei preti pedofili

Decine di bambini e ragazzi sordi violentati e molestati in un
istituto di Verona fino al 1984. E dopo decenni di tormenti, gli ex
allievi trovano la forza di denunciare gli orrori. Ma molti dei
sacerdoti sono ancora lì

Per oltre un secolo è stato un simbolo della carità della Chiesa:
una scuola specializzata per garantire un futuro migliore ai
bambini sordi e muti, sostenendoli negli studi e nell’inserimento
al lavoro. L’Istituto Antonio Provolo di Verona ospitava i piccoli
delle famiglie povere, figli di un Nord-est contadino dove il boom
economico doveva ancora arrivare. Fino alla metà degli anni
Ottanta è stato un modello internazionale, ma nel tetro edificio di
Chievo, una costruzione a metà strada tra il seminario e il
carcere, sarebbero avvenuti episodi terribili
.

Solo oggi, rincuorati dalle parole di condanna pronunciate da papa
Ratzinger contro i sacerdoti pedofili, decine di ex ospiti hanno
trovato la forza per venire allo scoperto e denunciare la loro
drammatica esperienza: "Preti e fratelli religiosi hanno
abusato sessualmente di noi
". Un’accusa sottoscritta da
oltre 60 persone, bambini e bambine che hanno vissuto
nell’Istituto, e che ora scrivono: "Abbiamo superato la nostra
paura e la nostra reticenza".

Gli abusi di cui parlano sarebbero proseguiti per almeno
trent’anni, fino al 1984. Sono pronti a elencare una lunga lista di
vittime e testimoni, ma non possono più rivolgersi alla
magistratura: tutti i reati sono ormai prescritti, cancellati dal
tempo. I sordomuti che dichiarano di portarsi dentro questo dramma
sostengono però di non essere interessati né alle condanne penali
né ai risarcimenti economici. Loro, scrivono, vogliono evitare che
altri corrano il rischio di subire le stesse violenze: una decina
dei religiosi che accusano oggi sono anziani, ma restano ancora in
servizio nell’Istituto, nelle sedi di Verona e di Chievo.
Per questo, dopo essersi rivolti al vescovo di Verona e ai
vertici del Provolo, 15 ex allievi hanno inviato a ‘L’espresso’ le
testimonianze – scritte e filmate – della loro esperienza.

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Documenti sconvolgenti, che potrebbero aprire uno
squarcio su uno dei più gravi casi di pedofilia in Italia: gli
episodi riguardano 25 religiosi, le vittime potrebbero essere
almeno un centinaio.

La denuncia
Gli ex allievi, nonostante le difficoltà nell’udito e nella parola,
sono riusciti a costruirsi un percorso di vita, portandosi dentro
le tracce dell’orrore. Dopo l’esplosione dello scandalo
statunitense che ha costretto la Chiesa a prendere atto del
problema pedofilia, e la dura presa di posizione di papa Benedetto
XVI anche loro hanno deciso di non nascondere più nulla. Si sono
ritrovati nell’Associazione sordi Antonio Provolo e poi si sono
rivolti alla curia e ai vertici dell’Istituto. Una delle ultime
lettere l’hanno indirizzata a monsignor Giampietro Mazzoni, il
vicario giudiziale, ossia il magistrato del Tribunale ecclesiastico
della diocesi di Verona. È il 20 novembre 2008: "I sordi hanno
deciso di far presente a Sua Eminenza il Vescovo quanto era loro
accaduto. Nella stanza adibita a confessionale della chiesa
di Santa Maria del Pianto dell’Istituto Provolo, alcuni preti
approfittavano per farsi masturbare e palpare a loro volta da
bambine e ragazze sorde
(la porta era in quei momenti
sempre chiusa a chiave).
 
I rapporti sodomitici avvenivano nel dormitorio,
nelle camere dei preti e nei bagni sia all’Istituto Provolo di
Verona che al Chievo e, durante il periodo delle colonie, a Villa
Cervi di San Zeno di Montagna". E ancora: "Come non bastasse, i
bambini e ragazzi sordi venivano sottoposti a vessazioni, botte e
bastonature. I sordi possono fare i nomi dei preti e dei fratelli
laici coinvolti e dare testimonianza". Seguono le firme: nome e
cognome di 67 ex allievi.

Le storie
I protagonisti della denuncia citano un elenco di casi
addirittura molto più lungo, che parte dagli anni Cinquanta.
Descrivonomezzo secolo di sevizie, perfino sotto l’altare,
in confessionale, dentro ai luoghi più sacri
.
Quei bambini oggi hanno in media tra i 50 e i 70 anni: il più
giovane compirà 41 anni fra pochi giorni. Qualcuno dice di essere
stato seviziato fino quasi alla maggiore età. Gli abusi,
raccontano, avvenivano anche in gruppo, sotto la doccia. Scene
raccapriccianti, impresse nella loro memoria. Ricorda Giuseppe, che
come tutti gli altri ha fornito a ‘L’espresso’ generalità complete:
"Tre ragazzini e tre preti si masturbavano a vicenda sotto la
doccia". Ma la storia più angosciante è quella di Bruno, oggi
sessantenne, che alla fine degli anni Cinquanta spiccava sugli
altri bambini per i lineamenti angelici: era il ‘bello’ della sua
classe. E solo ora tira fuori l’incubo che lo ha tormentato per
tutta la vita: "Sono diventato sordo a otto anni, a nove
frequentavo il Provolo che ho lasciato a 15 anni. Tre mesi dopo la
mia entrata in istituto e fino al quindicesimo anno sono stato
oggetto di attenzioni sessuali, sono stato sodomizzato e costretto
a rapporti di ogni tipo dai seguenti preti e fratelli.". Ha
elencato 16 nomi. Nella lista anche un alto prelato, molto famoso a
Verona: due sacerdoti del Provolo avrebbero accompagnato Bruno nel
palazzo dell’ecclesiastico.

"Era il 1959, avevo 11 anni. Mi
ha sodomizzato e preteso altri giochi sessuali. È stata
un’esperienza terribile che mi ha procurato da adulto gravi
problemi psicologici".

Il dramma
Un altro ex allievo, Guido, dichiara di essere stato
molestato da un prete: "Avveniva nella sua stanza all’ultimo piano.
E mi costringeva a fare queste cose anche a Villa Cervi durante le
colonie estive e al campeggio sul lago di Garda". Carlo è rimasto
all’istituto dai 7 ai 18 anni, e chiama in causa un altro
sacerdote: "Mi costringeva spesso con punizioni (in
ginocchio per ore in un angolo) e percosse (violenti schiaffi e
bastonature) ad avere rapporti con lui".
Altre volte si
sarebbe trattato di bacchettate sulle mani, mentre di notte "nello
stanzone dove dormivo con altri sordi spesso mi svegliava per
portarmi nei bagni dove mi sodomizzava o si faceva masturbare. Non
ho mai dimenticato".
Sono racconti simili. Tragedie vissute da bambini di famiglie
povere, colpiti dalla sordità e poi finiti tra le mura
dell’istituto; drammi tenuti dentro per decenni. Ricostruisce
Ermanno: "La violenza è avvenuta nei bagni e nelle stanze
dell’Istituto Provolo e anche nella chiesa adiacente". "Se
rifiutavo minacciava di darmi un brutto voto in condotta, questi
fatti mi tornano sempre in mente", scrive un altro. Giuseppe
qualche volta a Verona incontra il suo violentatore, "ancora oggi
quando lo vedo provo molto disagio. Non sono mai riuscito a
dimenticare". Stando alle denunce, le vittime erano soprattutto
ragazzini. Ma ci sono anche episodi testimoniati da bambine. Lina
ora ha cinquant’anni, è rimasta "all’istituto per sordomuti dai sei
ai 17 anni. A tredici anni nella chiesa, durante la confessione
faccia a faccia (senza grata), il sacerdote mi ha toccata il seno
più volte. Ricordo bene il suo nome. Io mi sono spaventata
moltissimo e da allora non mi sono più confessata".
Giovanna scrive che un altro prete "ha tirato fuori il
membro e voleva che lo toccassi". E per molte ragazzine i fatti
avvenivano nella chiesa dell’istituto, sotto l’altare. A qualcuna,
però, è andata molto peggio.

Gli esposti
Oggi l’Istituto Antonio Provolo ha cambiato completamente
struttura e missione. Le iniziative per il sostegno ai sordomuti
sono state ridimensionate e vengono finanziate anche dalla Regione
Veneto. Adesso l’attività principale è il Centro educativo e di
formazione professionale, gestito interamente da laici, che offre
corsi d’avanguardia per giovani ed è specializzato nella
riqualificazione di disoccupati. Al vertice di tutto ci sono sempre
i religiosi della Congregazione della Compagnia di Maria per
l’educazione dei sordomuti, che dipendono direttamente dalla Santa
Sede. Alla Congregazione si sono rivolti gli ex allievi chiedendo
l’allontanamento dei sacerdoti chiamati in causa.Secondo la
loro associazione, "c’è già stata più di un’ammissione di
colpa".
La più importante risale al 2006, quando don
Danilo Corradi, superiore generale dell’Istituto Provolo, avrebbe
incontrato più di 50 ex allievi. Secondo l’Associazione, il
superiore a nome dell’Istituto avrebbe chiesto 12 volte scusa per
gli abusi commessi dagli altri religiosi. I testimoni
ricostruiscono una riunione dai toni drammatici: don Corradi che
stringe il capo fra le mani, suda, chiede perdono, s’inginocchia.
Ma i sordomuti avrebbero preteso l’allontanamento dei sacerdoti
coinvolti, senza ottenerlo. A ‘L’espresso’ don Danilo Corradi
fornisce una versione diversa: "Ho sentito qualcosa, ma io sono
arrivato nel 2003 e di quello che è successo prima non so. Non
rispondo alle accuse, non so chi le faccia: risponderemo dopo aver
letto l’articolo".

La Curia
Da quasi due anni gli ex allievi si sono appellati anche alla Curia
di Verona, informandola nel corso di più incontri. Il presidente
della Associazione sordi Antonio Provolo, Giorgio Dalla Bernardina,
ne elenca tre: a uno hanno preso parte 52 persone. E scrive al
vescovo: "Nonostante i nostri incontri in Curia durante i quali
abbiamo fatto presente anche e soprattutto gli atti di pedofilia e
gli abusi sessuali subiti dai sordomuti durante la permanenza
all’istituto, a oggi non ci è stata data alcuna risposta". L’ultima
lettera è dell’8 dicembre 2008. Pochi mesi prima, a settembre,
avevano fatto l’ennesimo tentativo, inviando una raccomandata al
vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti. Senza risposta,
"nonostante le sue rassicurazioni e promesse di intervento". Questa
missiva è stata firmata da tre associazioni di sordi: Associazione
Sordi Antonio Provolo, Associazione non udenti Provolo,
Associazione sordi Basso Veronese-Legnago.

Il vescovo, interpellato da ‘L’espresso’, replica con una
nota scritta: "Il Provolo è una congregazione religiosa. In quanto
tale è di diritto pontificio e perciò sotto la giurisdizione del
Dicastero dei religiosi.
La diocesi di Verona, sul cui
territorio è sorta la Congregazione, apprezza l’opera di carattere
sociale da essa svolta in favore dei sordomuti". Poi monsignor
Giuseppe Zenti entra nel merito: "Per quanto attiene l’accusa di
eventuale pedofilia, rivolta a preti e fratelli laici, che
risalirebbe ad alcune decine di anni fa, la diocesi di Verona è del
tutto all’oscuro. A me fecero cenno del problema alcuni di una
Associazione legata al Provolo, ma come ricatto rispetto a due
richieste di carattere economico, nell’eventualità che non fossero
esaudite. Tuttavia a me non rivolsero alcuna accusa circostanziata
riferita a persone concrete, ma unicamente accuse di carattere
generico. Non ho altro da aggiungere se non l’impegno a seguire in
tutto e per tutto le indicazioni contenute nel codice di diritto
canonico e nelle successive prese di posizione della Santa Sede.
Nella speranza che presto sia raggiunto l’obiettivo di conoscere la
verità dei fatti".

L’Associazione sordi Antonio Provolo risponde al vescovo
negando qualunque ricatto o interesse economico:
"Gli
abbiamo soltanto fatto presente i problemi, noi vogliamo che quei
sacerdoti vengano allontanati perché quello che hanno fatto a noi
non accada ad altri".

da L’Espresso – 22 gennaio 2009 – Paolo Tessadri

 

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13 Responses to Noi vittime dei preti pedofili

  1. Andrea says:

    L’ignoranza uccide le persone e pare che più di qualcuno stia cominciando a morire. Un applauso agli inquisitori dell’omosessualità che non ha mai arrecato alcun danno a nessuno:)
    Dio non è la chiesa e nella storia la chiesa ha fatto tutto meno che rappresentare Dio, siete fuorviati da un libro Scritto. Illuminati di chissà quali verità e portatori di Altissima giustizia, sparereste in testa ad innocenti solo perchè hanno tendenze diverse dalle vostre senza abusarne. Credete nella chiesa che toglie il purgatorio per i bambini non battezzati, si sono abrogati questo diritto grazie a…? Una telefonata Divina? Una bella causa, indubbio, ma se è una legge divina l’uomo non la cambierà mai.

    In merito ai pedofili… I preti sono fatti da uomini, gli uomini sono fatti da porci.
    In Fede,
    Un’esistenza Blasfema.

  2. Stella says:

    Vergognatevi voi che parlate di Dio e di ciò che dice la Bibbia quando non scendete in campo per difendere le vittime di queste continue violenze.
    Persone indifese che hanno subito violenze fisiche e mentali da persone che la domenica predicavano e denunciavano gli errori degli altri.
    Invece di scrivere che non ci sono testimoni e i preti sono cattivelli( quando le testimonianze ci sono e i fatti sono chiari a tutti) invece di scrivere pezzi di Bibbia, Vangelo ecc. guardate in faccia la realtà, bisogna far finire queste persone in carcere, bisogna che ci sia giustizia. Voi che parlate di bene, voi che parlate di omossesualità( che in questo caso non so quanto c’entra se un pedofilo abusa di un bambino/a) scendete in campo e denunciate questi orrori. La gente ignoirante che sa solo trascrivere testi sacri è quella che nasconde la verità a se stessa prima degli altri. NESSUNO QUI STA DIFENDENDO LE PERSONE CHE HANNO SUBITO ABUSI, LA CHIESA CHE TANTO PARLA DOVREBBE ESSERE LA PRIMA A CHIEDERE SCUSA E FAR GIUSTIZIA!!
    Guardatevi un bel video : http://video.libero.it/…3b3815589f89c1e5d0fa91c1

    e aprite gli occhi su molte cose, siamo nel 2009 e parlate ancora come 2mila anni fa, questa è un’altra vergogna.

    Per quanto riguarda l’omossesualità non capisco il problema di amare una persona del nostro stesso sesso, l’uomo l’ha sempre fatto, soprattutto nell’antichità. Non si parla sempre di amore, amare, fare del bene? Due eprsone che si amano e non fanno niente di male a nessuno, non meritano di essere discriminate in questo modo.

  3. Fabrizio says:

    Sul quotidiano L’Arena oggi è apparso un articolo riguardo il caso dei preti pedofili ed il Procuratore di Verona ha detto che non sono state ravvisate minacce nei confronti del Vescovo di Verona. .. il Vescovo di Verona ha detto delle belle cazzate..

  4. vaticano says:

    questo sito non e’ collegato in alcun modo a nessuno. Abbiamo semplicemente riportato un articolo comparso su L’Espresso che cita decine e decine di testimonianze non anonime e ben circostanziate. Poi ognuno si faccia la sua opinione e valuti i fatti dopo essersi ulteriormente informato

  5. Fabrizio says:

    1) Le vittime di questi abusi non possono più rivolgersi alla magistratura perchè i reati in questione sono andati prescritti. Le vittime hanno ben piacere se la Curia di Verona denuncia loro per diffamazione cosi che possano parlare delle violenze subite davanti ad un tribunale. Sarebbe l’unico modo. MA PERCHè LA CHIESA NON HA ANCORA DENUNCIATO QUESTE PERSONE? HA FORSE PAURA DEI FATTI CHE POTREBBERO USCIRE NELLE AULE DI UN TRIBUNALE? HA FORSE PAURA CHE SI FATTA CHIAREZZA SUI FATTI? La Curia di Verona parla di montatura e diffamazione SENZA denunciare!
    2) Parli di pochi testimoni???? 68 persone violentate sono pochi testimoni???? Se ne stanno aggiungendo altre a quanto pare e stanno uscendo fatti di questo tipo anche in altre città!
    3) I testimoni NON SONO LEGATI AD UN’UNICA PERSONA!! Il Dalla Bernardina ha ricevuto mandato da queste persone!!! MA LO VOLETE CAPIRE O NO??? La Curia sta puntando contro il Dalla Bernardina ma la denuncia è stata fatta dalle vittime!!!
    4) “Dovrebbero saltare fuori sopratutto testimoni”.. I TESTIMONI CI SONO!! Hanno fornito generalità complete, nomi e cognomi dei preti pedofili. Questa è una denuncia chiarissima e tutt’altro che generica!
    5) Ho notato una cosa a parere mio importante.. Il Vescovo di Verona, durante la conferenza stampa di venerdì 23 gennaio ha detto “Com’è possibile che un bambino sia stato portato in questa stanza, questa in cui sto io..”.. ma come fa a sapere che si tratta di quella precisa stanza se nelle testimonianze non viene specificato in quale stanza sia stato portato il bambino?? Pensatela come volete ma la Curia sapeva ed anche il Vescovo.

  6. Afflitto Da Sergio says:

    Ennesimo sito infamante curato dagli amici dei vari Sergio D’Afflitto.. tra l’altro la vicenda di Verona verrà chiarita per via giudiziale. Centinaia di bambini passati per un istituto e solo così pochi testimoni, tutti legati ad un’unica persona? FOSSE UNA TROIATA, considerando che bisognerebbe altrimenti pensare che, di fronte alla ”coraggiosa denuncia”, dovrebbero saltare fuori ALMENO ALTRE DECINE DI VITTIME DI ABUSI E SOPRATTUTTO TESTIMONI. O sti pretoni cattivi arrivano a VIOLENTARE IN CURIA (da testimonianza) ma non se ne accorge mai nessuno di un bambinetto che esce stravolto da un colloquio col vescovo?

  7. Eraset Marker says:

    Sir Frederic Kenyon, erudito biblico ed ex direttore del British Museum, dichiarò, nell’introduzione ai suoi sette volumi sui “Papiri biblici Chester Beatty” (che erano antichissimi manoscritti greci di parti del “Nuovo Testamento”): “La prima e più importante conclusione tratta dall’esame [dei Papiri] è quella soddisfacente che essi confermano l’essenziale correttezza dei testi esistenti. Sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento non si mostra nessuna variazione notevole o fondamentale. Non ci sono importanti omissioni o aggiunte di passi, e non ci sono variazioni che influiscano su fatti o dottrine essenziali. Le variazioni del testo influiscono su cose minori, come l’ordine delle parole o le precise parole usate . . . Ma la loro essenziale importanza è che, mediante l’evidenza di una data anteriore a quella finora disponibile, confermano l’integrità dei nostri testi esistenti. Sotto questo aspetto sono un’acquisizione di importanza storica”. Circa il “Nuovo Testamento” questo erudito disse inoltre: “L’ultimo fondamento per qualsiasi dubbio che le Scritture ci siano pervenute sostanzialmente come furono scritte è stato ora rimosso. Sia l’autenticità che la generale integrità dei libri del Nuovo Testamento possono finalmente considerarsi stabilite”. (pagine 288 e 289 del suo libro The Bible and Archæology)
    Abraham Lincoln definì la Bibbia “il miglior dono che Dio abbia mai fatto all’uomo . . . Senza di essa non sapremmo distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato”.
    Immanuel Kant, filosofo del XVIII secolo, disse: “L’esistenza della Bibbia, un libro per la gente, è il più grande dono che la razza umana abbia mai ricevuto. Qualsiasi tentativo di sminuirla . . . è un crimine contro l’umanità”
    Napoleone Bonaparte osservò: “La Bibbia non è un semplice libro, ma una Creatura viva, con un potere che conquista tutti quelli che vi si oppongono”.
    Il famoso docente americano W. L. Phelps: “Credo che la conoscenza della Bibbia senza cultura universitaria sia più preziosa della cultura universitaria senza Bibbia”. (The New Dictionary of Thoughts, p. 46)
    Charles Dickens disse a proposito della Bibbia: “È il miglior libro che ci sia stato e che ci sarà mai al mondo . . . perché insegna le migliori lezioni da cui possa farsi guidare qualsiasi creatura umana”.
    Il poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) si espresse in questo modo: “Sono convinto che la Bibbia diventerà sempre più bella quanto più la si comprenderà” (Massime e riflessioni, Rizzoli, 2002, p. 136.)
    “Devo la mia illuminazione semplicemente alla lettura di un libro. Un libro? Sì, ed è un libro antico, semplice, modesto come la natura stessa, e altrettanto naturale . . . E il nome di questo libro in poche parole è: la Bibbia” (Heinrich Heine, scrittore tedesco XIX secolo).
    Sir Isaac Newton una volta disse: “Trovo segni più sicuri di autenticità nella Bibbia che in qualsivoglia storia profana”. (R. Watson, Two Apologies, Londra, 1820, p. 57)
    E un presidente americano scrisse della Bibbia: “Di tutti i libri del mondo è quello che più contribuisce a rendere gli uomini buoni, saggi e felici”. — Letters of John Quincy Adams to His Son, 1849, p. 9.
    Patrick Henry, leader della rivoluzione americana famoso per le parole “Datemi la libertà, o datemi la morte”, disse: “La Bibbia vale tutti gli altri libri finora stampati messi insieme”.
    L’archeologo William Foxwell Albright scrisse: “C’è stata una generale rivalutazione dell’accuratezza, sia nell’insieme che nei precisi particolari, della storia religiosa d’Israele. . . . In definitiva, possiamo nuovamente considerare la Bibbia dal principio alla fine un documento autentico di storia religiosa”. E aggiunse: “In ogni caso la Bibbia si eleva per il suo contenuto al di sopra di tutta la letteratura religiosa precedente; e si eleva in maniera altrettanto imponente al di sopra di tutte le successive opere letterarie per la diretta semplicità del suo messaggio e l’universalità del suo appello agli uomini di tutti i paesi e di tutti i tempi” (History, Archaeology, and Christian Humanism, pp. 294-296)

  8. vaticano says:

    vabbe’, mi sembra evidente che hai bisogno della lettura di qualche buon testo (anche di autori cattolici) sulla nascita e l’evoluzione del libro bibbia nei millenni…

  9. Eraset Marker says:

    Sono d’accordo che i preti in questione hanno una gravissima colpa per aver abusato di bambini; ma sono anche d’accordo con il punto di vista biblico che condanna le pratiche omosessuali. Ho notato che molti secondo i quali l’omosessualità non dev’essere stigmatizzata non credono che la Bibbia sia la Parola di Dio. E sono liberi di crederlo.
    Chi scrive che i versetti biblici inerenti a questo argomento indicano “come vedono gli uomini che scrissero, tradussero e modificarono la bibbia” non conosce i fatti relativi alla stesura e alla traduzione delle Scritture e tenta di minare la base del giudizio di Dio riguardante le perversioni sessuali e altri tipi di condotta errata.
    Ma non serve a niente: è come un malato febbricitante che toglie di mezzo il termometro per dimostrare che non ha la febbre… E’ sciocco, puerile e inutile.
    Per di più il punto di vista biblico circa il sesso non è stato elaborato da uomini vissuti molto tempo fa. È il punto di vista del Creatore dell’uomo; esso rende chiaro ciò che si richiede per avere la sua approvazione; fornisce anche norme che contribuiscono a rendere stabili le famiglie e permettono di avere amicizie sane e felici fuori della famiglia. Coloro che seguono questi consigli si risparmiano le profonde cicatrici emotive e le ripugnanti malattie che accompagnano la condotta immorale. I consigli biblici sono molto attuali per quanto riguarda il soddisfare le necessità di coloro che vogliono avere una coscienza pura dinanzi a Dio e una vita esente da inutili frustrazioni.
    Personalmente ritengo che ciò che la Bibbia dice sia più importante di qualsiasi opinione umana, perché ci rivela i pensieri del Creatore dell’uomo. Come insegnò Gesù: “Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 11:28)

  10. vaticano says:

    al massimo aiutano a capire come vedono gli uomini che scrissero, tradussero e modificarono la bibbia l’omosessualita’ che nulla ha a che vedere con la pedofilia in se’. Se e’ vero che alcuni pedofili sono omosessuali (cosi’ come molti sono eterosessuali o bisessuali) e’ estremamente pericoloso e fuorviante sostenere il contrario o anche solo suggerirlo con citazioni fuori contesto. La colpa di questi preti non e’ l’omosessualita’ ma l’aver abusato di centinaia di bambini e bambine per decenni!

  11. Eraset Marker says:

    Il Vocabolario della lingua italiana della Treccani definisce la pedofilia “perversione sessuale, caratterizzata da attrazione erotica verso i fanciulli, indipendentemente dal loro sesso”. E’ vero che l’omosessuale non è necessariamente un pedofilo e un pedofilo non è necessariamente un omosessuale. Tuttavia un pedofilo che pratica la pedofilia con bambini dello stesso sesso è anche, contemporaneamente, per definizione anche omosessuale. Manifestazioni di questa perversione sono condannate esplicitamente da Dio come in Levitico 18:22: “Non devi giacere con un maschio come giaci con una donna. È cosa detestabile” e in Deuteronomio 23:17, 18: “Non vi sarà alcuna prostituta fra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo che si prostituisca tra i figli d’Israele. Non porterai nella casa del SIGNORE tuo Dio, il guadagno di una prostituta né il prezzo di un cane, per sciogliere un qualsiasi voto, poiché sono entrambi abominevoli per il SIGNORE tuo Dio.” In quest’ultimo passo Dio condannava chi diveniva un prostituto di tempio (“o, ‘un catamito; cinedo; ganimede’, un ragazzo tenuto per scopi di perversione sessuale”). Questi versetti vietano pure di portare nella “casa del Signore ” il prezzo di “un cane” (“probabilmente un pederasta; uno che pratica il rapporto anale, specialmente con un ragazzo”). Tali riferimenti biblici aiutano a capire come vede Dio alcune forme di perversione sessuale.

  12. vaticano says:

    mi sfugge cosa c’entri l’omosessualita’ con la pedofilia. Sono due cose ben distinte e non riesco a capire perche’ citi l’omosessualita’ nel tuo intervento

  13. Eraset Marker says:

    La Parola di Dio parla di “vergognosi appetiti sessuali” a causa dei quali i maschi “nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno”, e aggiunge che “il giusto decreto di Dio” è che “quelli che praticano tali cose meritano la morte”. — Romani 1:26, 27, 32. Senza dubbio, gran parte del problema deriva dalla pratica non biblica del celibato obbligatorio, che vieta ai sacerdoti di sposarsi. Al contrario, la Bibbia, la Parola di Dio, dice chiaramente che quelli che svolgono il ministero cristiano possono sposarsi. Infatti, una versione cattolica della Bibbia dice: “Il vescovo sia . . . marito di una sola donna”. (1 Timoteo 3:2, Mariani) E la stessa versione dice pure che il ‘proibire il matrimonio’ è un segno che “alcuni apostateranno dalla fede per aderire a spiriti ingannatori e a dottrine diaboliche”. — 1 Timoteo 4:1-3, (Mariani). Gesù Cristo, indicò che la religione falsa genera azioni malvage: “Li riconoscerete dai loro frutti. Non si coglie uva dalle spine né fichi dai cardi, vi pare? Similmente ogni albero buono produce frutti eccellenti, ma ogni albero marcio produce frutti spregevoli” (Matteo 7:16-17).
    Ma Gesù avvertì anche circa il risultato finale per queste religioni: “Ogni albero che non produce frutti eccellenti è tagliato e gettato nel fuoco”. (Matteo 7:19) Pur condannando l’immoralità, la chiesa ha tollerato e in tanti casi ‘coperto’ ecclesiastici colpevoli di abusi sessuali su bambini. Che fine farà questo ‘albero marcio’ visti i suoi ‘frutti spregevoli’?

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