Pedofilia, vescovo Washington: scandalo chiuso

Lo scandalo dei preti pedofili, che negli anni scorsi ha infangato e travolto economicamente e moralmente la Chiesa cattolica degli Stati Uniti, potrebbe riaffacciarsi durante la visita del Papa a Washington e New York. L’arcivescovo della capitale statunitense, mons. Donald Wuerl, ha detto all’ANSA di non sapere se Benedetto XVI affronterà o meno tale argomento. “In ogni caso – ha affermato il presule che si trova in questi giorni a Roma – su questo fronte abbiamo dato una bellissima risposta. C’era un problema da risolvere e lo abbiamo risolto. Ora si tratta di guardare al futuro”. Un’associazione cattolica con base a Boston, “The Voice of the Faithful’, ha però già annunciato di voler comprare una pagina di pubblicità sul “New York Times” per chiedere a Benedetto XVI di incontrare le vittime degli abusi sessuali subiti dai sacerdoti, “ascoltare le loro storie e trattarli con rispetto e compassione”.

Al momento, nel programma della visita papale, non è previsto alcun incontro del genere. “Si è trattato di una vicenda terribile – ha ammesso oggi mons. Wuerl -. La Chiesa statunitense lo ha affrontato. Credo che abbiamo fatto molto, più di quanto è stato sostenuto da qualsiasi altra istituzione. Ci siamo impegnati, abbiamo risolto lo scandalo e ora possiamo andare avanti”. L’arcivescono si è detto sicuro che papa Benedetto XVI, durante la sua visita negli Stati Uniti, parlerà invece di temi come la giustizia sociale, la sacralità della vita e della famiglia. Quanto alla possibilità che i discorsi di Ratzinger possano essere letti in chiave elettorale statunitense, il presule ha osservato che in realtà non vi è alcun legame tra la visita papale e la campagna presidenziale. “Tocca alla Chiesa di formare le coscienze e tocca alla gente di formare un governo. Non è il lavoro della Chiesa di formare il governo o di rispondere ad ogni problema sociale, ma é il compito della chiesa di formare le coscienze”, ha detto.

Lo scandalo degli abusi sessuali su minori, compiuti da preti, era scoppiato a Boston nel 2002 e poi dilagato a macchia d’olio in tutti gli Stati Uniti. Ad indignare l’opinione pubblica era stato il fatto che alcuni vescovi erano a conoscenza dei delitti compiuti nella loro diocesi, ma avevano taciuto e persino coperto i pedofili. Tra gli accusati di tale comportamento vi era il cardinale di Boston Bernard Law, attualmente arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. La Chiesa americana, dopo aver ammesso i propri errori ed approvato un nuovo codice di comportamento estremamente severo, ha dovuto sborsare centinaia di milioni di dollari per indennizzare le vittime degli abusi. Solo l’arcidiocesi di Los Angeles, nel 2007, aveva accettato di pagare la cifra record di 660 milioni di dollari a 508 vittime di molestie sessuali da parte di membri del clero.

Ansa.it – Elisa Pinna – 04/04/2008

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