C’è un problema in Polonia con “Radio Maryja”?

Un prete controverso. Il punto di vista del presidente della Conferenza episcopale polacca
C’è un problema in Polonia con “Radio Maryja”? Ne ha parlato recentemente Wlodomierz Redzioch per il mensile cattolico americano “Inside the Vatican” con l’arcivescovo Józef Michalik, presidente della Conferenza episcopale polacca.     

Un prete redentorista, che dirige l’emittente radiofonica più grande della Polonia, ha creato una serie di considerevoli controversie in Polonia nei mesi scorsi. Ancora quest’estate, padre Tadeusz Rydzyk è stato ricevuto da papa Benedetto XVI, sia pure di sfuggita. Lui, ha fatto trasmettere il fermo-immagine del suo baciomano, sventolando questo trucco banale come approvazione del papa al suo operato. La Santa Sede si è limitata ad una replica di poche righe dove si informava che era stato accolto in un’udienza pubblica, come molti altri fedeli.

Era domenica 5 agosto, quando il direttore dell’emittente radiofonica cattolica polacca Radio Maryja, finalmente, era riuscito ad incontrare il papa. Padre Tadeusz Rydzyk, al centro di molte polemiche in Polonia, accusato di posizioni antisemite e ultranazionaliste era accompagnato a Castel Gandolfo dal superiore dei redentoristi polacchi Zdislaw Klafka, che guidava un gruppo di pellegrini polacchi. E mentre il papa ha salutato il gruppo di fedeli al termine dell’Angelus Domini, padre Tadeusz Rydzyk ha avuto l’occasione di baciargli la mano. Un fatto che era stato impedito in altre occasioni, si presume reso possibile a causa del periodo di vigilanza abbassata. Scontata la strumentalizzazionedel banale saluto per difendere Radio Maryja. I sostenitori del sacerdote discusso, ovviamente hanno voluto "leggere" il fatto come un sostegno di Benedetto XVI alla linea della radio ultraconservatrice. "Dopo gli scandali scoppiati per le sue ultime dichiarazioni, Rydzyk potrà ora zittire le critiche, giocandosi la carta della benedizione ottenuta dal papa", ha commentato Lena Kolarska- Bobinska, direttrice dell’ISP – Istituto per le questioni pubbliche di Varsavia. La notizia è stata divulgata dalle pagine di Nasz Dziennik, organo di stampa del colosso mediatico di Rydzyk. "Benedetto XVI ha invitato padre Rydzyk, impartendo la sua benedizione a Radio Maryja e a tutti i suoi collaboratori e ascoltatori", si leggeva il 7 agosto sul quotidiano cattolico. "Questo incontro chiude finalmente la bocca a tutti coloro che avrebbero voluto un intervento dal Vaticano per censurare la voce di Radio Maryja ", diceva soddisfatto Witold Tomczak, eurodeputato di Lega delle famiglie polacche, partito al governo. Minimizzava invece la portata del faccia a faccia Rzeczpospolita. "Si è trattato di un semplice saluto", ha dichiarato all’autorevole quotidiano polacco padre Kazimierz Sowa, in procinto di diventare direttore di un nuovo canale religioso polacco, con il sostegno del card. Stanislaw Dziwisz, destinato a incrinare il monopolio della televisione Trwam di padre Rydzyk. In Vaticano si sono limitati ad osservare che al termine delle Udienze pubbliche il papa saluta decine di persone che ne fanno richiesta, senza che questo significhi nulla di speciale. La stampa polacca aveva pubblicato delle fotografie dell’incontro a Castel Gandolfo tra il papa e una delegazione polacca di cui faceva parte il direttore di Radio Maryja. "Le foto esistono, non c’è bisogno di confermare", ha detto all’AFP una fonte vaticana, precisando che si è trattato "di un’udienza privata". Durante il suo soggiorno a Castel Gandolfo, il pontefice "riceve numerose persone che ne fanno richiesta e delle quali generalmente non si sa nulla, tranne quando loro stesse rendono noto l’incontro", ha aggiunto la fonte.

Questo "incidente" aveva attirato nuovamente l’attenzione sul fatto che l’ultradestra polacca raccoglie consensi tra gli strati più disagiati della popolazione, in un clima di crescente intolleranza e paura del mondo esterno. Delusa dal passato e dalle promesse mancate del presente, la Polonia più povera si affida agli indiscussi precetti di Radio Maryja e dell’impero mediatico del suo direttore, l’ineffabile padre Tadeusz Rydzyk, che fomenta i peggiori sentimenti di rivincita e alza steccati contro l’Unione europea. Il cardinale Josef Glemp, primate della Polonia, ha condannato questa corrente di pensiero e l’ex segretario particolare di Giovanni Paolo II, il cardinale Stanislaw Dziwisz, ora arcivescovo di Cracovia, ha chiesto a gran voce la soppressione dei vertici di Radio Maryja, a cominciare da padre Tadeusz Rydzyk. Alla radio, con circa 6 milioni di ascoltatori, Rydzyk ha affiancato una televisione chiamata Trwan, un quotidiano Nasz Dziennik che vende 250 mila copie, una scuola di giornalismo, l’Istituto di Cultura Sociale e dei Media.

In alcuni programmi di Radio Maryja è stata presentata la tesi secondo cui la Polonia è vittima di una congiura giudaico-comunista sostenuta anche dai massoni, rappresentati dal maggiore quotidiano nazionale, Gazeta Wyborcza. Vibra talvolta un animo revisionista ("Auschwitz fu solo un campo di lavoro") e una religiosità inflessibile. Radio Maryja era ed è alleata dei gemelli Kaczynski, ma l’amicizia ha rischiato di saltare in favore dell’estrema destra, perché la moglie del premier, Maria, si è detta contraria ad una revisione della legge sull’aborto. Per Rydzyk è diventata "una strega che dovrebbe sottoporsi a eutanasia". E i politici che non firmeranno una nuova legge in materia "saranno rapati a zero", come i collaborazionisti dopo la guerra.

Korazym.org in passato ha dedicato ampio spazio al fenomeno Radio Maryja. Oggi proponiamo la posizione del presidente della Conferenza episcopale polacca, mons. Józef Michalik, arcivescovo di Przemysl, in un’intervista preceduta da una nota del direttore di Inside the Vatican, pubblicata nel numero di novembre 2007 del mensile cattolico americano. L’intervista è stata realizzato prima delle elezioni anticipate del 21 ottobre, perse dai gemelli Kaczynzki, ritenuti favoriti alla vigilia.

Un prete controverso
C’è un problema in Polonia con Radio Maryja?
Intervista con l’arcivescovo Józef Michalik, residente della Conferenza episcopale polacca
di Wlodomierz Redzioch,
con notizie raccolte da Dominik Morawski
Inside the Vatican, novembre 2007

Un prete redentorista, che dirige l’emittente radiofonica più grande della Polonia, ha creato una considerevole controversia in Polonia nei mesi recenti, dopo aver descritto il presidente polacco Lech Kaczynski in una conferenza come "un imbroglione subordinato alla lobby ebraica".

Padre Tadeusz Rydzyk ha negato di aver pronunciato le osservazioni. Il Pubblico ministero a Torun, dove Radio Maryja ha sede, dopo aver contemplato di aprire un procedimento penale contro il religioso (sulla base di un articolo del codice penale, che prevede una condanna a tre anni i reclusione per chi insulta il capo di Stato) ha archiviato il caso. Sembra che la registrazione delle osservazioni possa essere non autentica.

Ciononostante, la provincia di Varsavia dei redentoristi ha costituito una commissione per fare "un’analisi appropriata della situazione esistente", dopo la pubblicazione da parte del settimanale Wprost di una trascrizione della presunta dichiarazione di Rydzyk in un incontro di studenti, durante il quale ha bollato anche la first lady della Polonia, Maria, come una "strega".

L’agenzia di stampa britannica Reuters aveva scritto il 10 luglio che il prete nella registrazione dell’incontro attaccava il presidente, suo fratello e sua moglie per il sostegno di diritti all’aborto limitati.

"La first lady con questa eutanasia … Strega. Se vuoi uccidere della gente, prima fallo con te stessa", dice il sacerdote nella registrazione, ha scritto Reuters. Il 10 luglio Kaczynski ha sollecitato ha Chiesa a intervenire contro padre Rydzyk, dicendo che insulti diretti contro le Autorità polacche erano una questione di relazioni tra il governo e la Chiesa, ha scritto Reuters.

Stanislaw Janecki, direttore di Wprost, ha spiegato di aver consegnato una copia della registrazione all’arcivescovo Józef Kowalczyk, il Nunzio Apostolico in Polonia.

Radio Maryja, che si trova al quinto posto degli indici di ascolto nazionali, ha anche un’emittente televisiva satellitare e via cavo, un quotidiano nazionale, una scuola di formazione per media e un sito Web.

Il Centro Simon Wiesenthal di Los Angeles, un’organizzazione ebraica internazionale per i diritti umani, ha invitato sostenitori a livello mondiale a firmare una petizione condannando padre Rydzyk come propagandista nazista "Josef Goebbels con il colletto" e accusandolo di "influenzare odio contro gli ebrei per promuovere il suo programma estremista in Polonia".

Il rabbino Marvin Hier, capo del Centro, ha chiesto anche le dimissioni del prete a padre Joseph Tobin, il superiore generale dei redentoristi e all’arcivescovo Józef Michalik di Przemysl, presidente della Conferenza episcopale polacca.

Wlodzimierz Redzioch recentemente ha parlato con l’arcivescovo Michalik sulla controversia.

Quale è la situazione di Radio Maryja in Polonia?
Arcivescovo Józef Michalik: "Radio Maryja è un’istituzione seria, fondata nella provincia polacca dei padri redentoristi; esegue la sua missione per conto dell’ordine e in contatto con la Chiesa intera. È un’emittente radio che ‘stimola’ tanti laici e sacerdoti, insegna e invita fedeli a pregare, promuove attività caritatevoli, presenta problemi sociali, insegnando come affrontarli in un’approccio critico. Ogni tanto assume una posizione politica, esponendoci così a critica. Nei giorni di oggi, ogni attività sociale ha implicazioni politiche. La promozione di principi etici è un compito di ogni uomo onesto, specialmente in una Chiesa impegnata politicamente. D’altra parte, ci sono media senza un orientamento politico? Se un’emittente radio cattolica, però, invita membri di un partito pro-vita e non sostenitori di aborto, non può essere accusata di settarismo".

Tanti sacerdoti e vescovi sottolineano l’azione evangelizzatrice di Radio Maryja, non soltanto in Polonia, ma anche in ogni Paese straniero dove vivono immigranti polacchi. Concorda con questa opinione?
Michalik: "Radio Maryja senza dubbio esegue una grande missione evangelizzatrice in Polonia come all’estero".

Perché, allora, dei media, non soltanto in Polonia, ma anche all’estero, parlano sempre di problemi con Radio Maryja?
Michalik: "Non c’è un problema con Radio Maryja come tale. È vero che ci sono talvolta dei problemi causati da un coinvolgimento politico imprudente od opinioni espresse incautamente in alcuni programmi; un’emittente radiofonica cattolica dovrebbe evitare casi del genere. Perciò, se un programma rompe il limite di correttezza, dobbiamo analizzare il caso onestamente, cercando di evitare questi errori in futuro. E la questione di correttezza dovrebbe riguardare non soltanto Radio Maryja, ma anche altri media cattolici e tutti i media in generale. Mi domando perché nessuno chiede di chiudere Tygodnik Powszechny o di cambiare la sua direzione, quando scrivono che la maggioranza del clero chiede l’abolizione del celibato …".

Forse i media cattolici sono giudicati dalla loro correttezza politica …
Michalik: "Sono dell’opinione che la campagna mediatica contro Radio Maryja può essere connessa con le prossime elezioni in Polonia. Certi circoli si sentono minacciati dal coinvolgimento politico di Radio Maryja e per questa ragione vorrebbero ridurla al silenzio. In poche parole, tutto si riduce a chiudere l’emittente radiofonica e ridurre al silenzio coloro che hanno opinioni diverse. C’è anche un altro fattore: competizione nel mercato mediatico. Un’emittente televisiva importante in Polonia sta per aprire un nuovo canale religioso e così stanno provando probabilmente a liberarsi dei competitori".

Questa è l’emittente televisiva TVN, che è apertamente anticlericale e anticattolica …
Michalik: "Lo è, infatti. Allora, se dobbiamo discutere la presenza di preti in Radio Maryja, dovremmo discutere anche la loro presenza in altri media, in concreto media commerciali. Se ci piace o no, i preti usando i media affrontano problemi sociali e politici. Dovrebbero fare questo in accordo con i principi evangelici e la dottrina sociale della Chiesa. Hanno una responsabilità grande, perché i media diffondono le loro parole a lungo e in largo".

I media mondiali che da tempo stanno criticando Radio Maryja, hanno visto un’occasione per un attacco aperto all’emittente radiofonico dei redentoristi, nella pubblicazione su Tygodnik Powszechny delle presunte parole del cardinale Stanislaw Dziwisz durante una riunione a porte chiuse del Consiglio permanente dei vescovi polacchi del 26 agosto. L’arcivescovo di Cracovia ha accusato Radio Maryja di imporre la sua propria linea pastorale e di dividere la Chiesa polacca. Come presidente della Conferenza episcopale polacca, è d’accordo con il cardinale Dziwisz?

Michalik: "Anche se prendo in considerazione le preoccupazioni del cardinale Dziwisz, devo dire che l’episcopato polacco non ha perso il controllo del programma pastorale. Ciononostante, sono addolorato che nelle condizioni attuali, qualcuno abbia rivelato le parole pronunciate da vescovi durante una riunione a porte chiuse. Non so chi fosse interessato a pubblicare questo testo, ma questo certamente non aiuta a conservare l’unità della Chiesa. Anche le parole di un prelato polacco importante non rappresentano la sua posizione o quella della Conferenza episcopale o del Consiglio permanente, se citate fuori da un determinato contesto".

Il cardinale Dziwisz ha chiesto anche un cambiamento nella direzione di Radio Maryja e dell’emittente televisiva Trwan. Lei pensa che il direttore, padre Rydzyk, e i suoi collaboratori dovrebbero essere licenziati?
Michalik: "La nomina del direttore di Radio Maryja non è compito dei vescovi, ma quello del provinciale e del generale dei redentoristi. Perciò, spetta a loro prendere questa decisione, non ai vescovi. Per quanto riguarda padre Rydzyk, è un uomo di grandi meriti, nonostante tutte le sue debolezze e i suoi errori. Sarebbe moralmente accettabile chiudere questa emittente radiofonica, adesso che gran parte dei media si sentono autorizzati ad attaccare la Chiesa cattolica e la religione? Come possiamo liquidare un gruppo di giornalisti cattolici competenti? Sarebbe dannoso per la società polacca, per i redentoristi e per la Chiesa imporre qualsiasi soluzione amministrativa per il presunto problema di Radio Maryja".

Non si parla di chiuderla, ma di nominare un nuovo direttore. Padre Rydzyk è stato accusato di antisemitismo e di dichiarazioni contro il presidente e sua moglie …
Michalik: "Tali accuse devono essere prese in considerazione seriamente: nessuno deve essere insultato. Non c’è spazio per antisemitismo nella Chiesa cattolica. Però, tutte le accuse devono essere provate. L’Ufficio del Pubblico ministero ha confutato questi capi d’accusa e ha dichiarato che non c’era causa. Anche, le registrazioni che si dice di fornire come prova contro padre Rydzyk, sono di dubbia autenticità. Quindi, perché l’episcopato dovrebbe montare la questione, quando l’Ufficio del Pubblico ministero l’ha dichiarato non esistente?".

I media hanno parlato anche della lettera che l’episcopato polacco avrebbe inviato al superiore generale dei redentoristi …
Michalik: "L’episcopato aveva l’intenzione di inviare una lettera confidenziale al superiore generale dei redentoristi, ma visto che la questione adesso è di pubblico dominio, non verrà fatto niente almeno fino alla prossima Assemblea plenaria dell’episcopato che dovrebbe studiare nuovamente tutta la questione".

di
Barbara Marino
11/12/2007Korazym.org

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