FRASCATI – E' «non solo lecito, ma doveroso» rivedere
la legge 194 sull’interruzione di gravidanza: ne è convinto il cardinal
Camillo Ruini, intervenuto questo pomeriggio a Frascati alla Summer
School della fondazione Magna Charta del senatore Gaetano Quagliariello
(Forza Italia). «Per un credente sarebbe meglio che questa legge non ci
fosse, ma c’è», ha detto l’ex presidente della Cei rispondendo alle
domande di alcuni studenti «e non c’è una situazione culturale e
politica per la sua abrogazione». D’altra parte, per il vicario del
Papa nella diocesi di Roma, la materia «risente di una grande
trasformazione che è prodotto del progresso medico e scientifico». La
conseguenza, secondo Ruini, è che «darne un’interpretazione che la
aggiorni, che la migliori e non la peggiori, è non solo lecito ma
doveroso» visto che, ha ricordato, risale a quasi 30 anni fa.
CASO WELBY
– Ruini ha spiegato di non aver avuto scelta nel negare i funerali
religiosi a Piergiorgio Welby. «Sono io personalmente che ho preso
quella decisione – ha ricordato Ruini – per un motivo di ordine logico,
dispiaceva anche a me dire no. Sapevo quanti strali mi avrebbe
attirato, quanto disagio potevo creare, e soprattutto che avrei
aggiunto sofferenza alle persone a lui legate: questo soprattutto mi ha
addolorato però ho pensato che non c'erano scelte». Il cardinale ha
ricordato che per la Chiesa «il suicidio è intrinsecamente negativo» ma
che oggi tende a concedere il funerale religioso ai suicidi
presupponendo che sia mancata «la piena avvertenza e il deliberato
consenso» perché la persona era «turbata psichicamente». «Nel caso di
Welby – ha spiegato il porporato – era molto difficile, del tutto
arbitrario e anche irrispettoso verso di lui dire questo». Questo
perchè il paziente aveva più volte manifestato proprio il desiderio di
morire. Comunque, ha spiegato il vicario del Papa per Roma, «questo non
vuol dire che non possiamo pregare per lui e che non preghiamo per
queste persone». «Io spero – ha aggiunto – che Dio abbia accolto Welby
per sempre, ma concedere il funerale sarebbe stato come dire 'il
suicidio è ammessò».
(Corriere)