Fisco, Bagnasco: “Si tenga conto dell’utilità sociale della Chiesa”

CITTA' DEL VATICANO
«Si riconosca espressamente l’opera continua che
nei secoli la Chiesa ha posto in essere e continua a porre in essere a
favore dei più poveri e dei più deboli, mettendo a disposizione le
risorse sia umane sia economiche, finanziarie di cui dispone la
comunità cristiana».

Lo chiede il presidente della Cei,
arcivescovo Angelo Bagnasco, che interviene nella polemica su Chiesa e
fisco in un’ intervista alla Radio Vaticana. L’arcivescovo di Genova
ricorda in proposito che «certe esenzioni riguardano tutti gli enti
no-profit, proprio per favorire, per riconoscere, innanzitutto, gli
scopi di questi enti, tra cui evidentemente la Chiesa, che si occupano
concretamente, stabilmente e continuativamente dei problemi
dell’emarginazione, della fragilità, della debolezza, della povertà».

Ai
politici, Bagnasco sottolinea poi che l’impegno sociale della Chiesa
«ha una grande ricaduta a livello sociale». Ed auspica «un
atteggiamento sereno, non pregiudiziale, non ideologico. È necessario –
spiega – che ci sia un approccio alla Chiesa, senza pregiudizi, senza
ideologie e senza interessi di parte, espliciti o nascosti». «Penso e
spero – conclude – che questa presenza e questa azione di sussidiarietà
che perdura nei secoli e nei millenni da parte della Chiesa e della
comunità cristiana in tutte le forme, sia riconosciuta a tutti i
livelli; non solo riconosciuta, ma anche riconosciuta con stima, con
fiducia e anche con gratitudine«.

(La stampa

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