Il religioso già condannato a due mesi per pedofilia ha detto durante
l’udienza civile: “Telefonavo anche di notte in quell’abitazione”
DON SCAROLA: ERO INTERESSATO ALLA MADRE
Confessione nell’aula del tribunale del parroco della chiesa di S. Pietro Apostolo
CAPUA (Tina Palomba) – “Telefonavo anche di notte in quell’abitazione però mi interessavo della mamma e non della figlia”.
Ieri una nuova puntata sulla storia di don Pasquale Scarola da
Capua. Attualmente dice ancora messa nonostante una condanna a due mesi
per pedofilia in via definitiva ai danni di una bambina di di nove anni.
E’ stato proprio lui a confessare in aula in sede civile (la
famiglia della piccola ha chiesto il risarcimento danni e si è
costituita parte civile con l’avvocato Pietro Romano), dinanzi al
giudice Mazzuoccolo, la sua dedebolezza verso le donne.
Ma facciamo un passo indietro per capire che cosa è successo tempo
fa in questa parrocchia a San Pietro Apostolo a Capua. Don Pasquale
Scarola, 64 anni (originario di Curti) parroco della chiesa San Pietro
Apostolo di Capua venne incriminato per aver molestato con più di 200
telefonate la ragazzina: “Vorrei toglierti le mutandine. Dove vai a scuola? Prima o poi ti vengo a prendere”.
Ecco le frasi oscene che ripeteva alla bimba. Il prete, nonostante la
condanna, si è rifiutato aanche di pagare la multa di 4 milioni di lire
prevista nel verdetto del giudice.
Al termine delle indagini sul conto di don Pasquale sono emersi
altri fatti allucinanti. Dal sito della chiesa San Pietro Apostolo si
collegava sulle hotline e chiamava la pornostar Gessica rizzo. C’è una
telefonata intercettata dove lui dice: “Ciao sono Pasquale” e poi tutto
il resto. Insomma “roba” da Santi Uffizzi. Anche la mamma della vittima
quando lo denunciò perché capi che la figlia riceveva troppe
telefonate, segnalò che il prete quando vedeva la piccola la stringeva
troppo in modo morboso facendo capire quasi le sue strane manie. Don
Pasquale celebra regolarmente messa nella chiesa S. Pietro Apostolo,
dopo una condanna definitiva. Dopo una lunga vicenda
giudiziaria, il parroco non è stato trasferito e resta al suo posto
nella chiesa di S. Pietro Apostolo. Polemiche dopo la sentenza del
tribunale e qualche timore che gli atti del parroco possano essere
ripetuti. Insomma la situazione non è del tutto rientrata dopo l’episodio contestato.
http://www.capuaonline.info/capuanews/anno2007/280607.html
Dal Corriere di Caserta del 20 giugno 2007, pag. 18
fonte: Pasquale Caterisano Blog
nonostante le mostruosità che questo bastardo ha detto e fatto a questa bimba, non solo non lo hanno rimosso, ma lo hanno pure premiato. per i casi di pedofilia ci vorrebbe la pena di morte, altro che i processi!!!