(ASCA) – Citta’ del Vaticano, 6 lug – E’ ancora in nero per il terzo anno consecutivo il Bilancio consolidato della S.Sede, quello del 2006, ma restano invece in rosso i conti di due importanti media vaticani quali Radio Vaticana e L’Osservatore Romano. E’ andata meglio invece per il Centro Televisivo Vaticano, Tipografia e Libreria Editrice Vaticana che hanno chuso con margini di guadagno. Le ”aziende mediatiche” per usare l’espressione contenuta nel Bilancio consuntivo consolidato 2006 diffuso oggi nei particolari, sono ”strettamente legate al ministero
petrino per la diffusione della voce e dell’immagine del Papa. Questo settore – ha puntualizzato la relazione presentata alla stampa dal cardinale Sergio Sebastiani, Presidente della Prefettura per gli Affari economici della S.Sede – ha chiuso con un saldo negativo di 12,8 milioni di euro, riferibile sostanzialmente ai risultati negativi attribuiti alla Radio Vaticana, (circa 23,8 milioni) ed allo ”L’Osservatore Romano” (4,4 milioni di euro).
Di contro la Tipografia Vaticana ha chiuso il bilancio con un avanzo di 1,3 milioni di euro, come pure il Centro Televisivo Vaticano chiude il bilancio con un avanzo di 421 mila euro, contro 650 mila euro del 2005”. Anche la Libreria Editrice Vaticana ha chiuso con un avanzo di 1,3 milioni di euro e un’attivita’ vicina ai 10 milioni di euro. ma ecco gli altri capitoli del bilancio come e’ stato presentato dal cardinale Sebastiani.
1) Attivita’ istituzionali. Questo settore ingloba tutti i Dicasteri della Curia Romana: Segreteria di Stato, Rappresentanze Pontificie, Congregazioni Romane, Pontifici Consigli, il Sinodo dei Vescovi ed altri uffici. Trattandosi di organismi che assistono da vicino il Santo Padre nella sua missione di Pastore universale a servizio delle Chiese locali, come anche a beneficio dell’umanita’ come operatore di pace nel mondo, essi non producono in genere ricavi.
Da qui il senso della prescrizione canonica del can. 1271 che invita i Vescovi a venire incontro liberamente alle necessita’ della Santa Sede per sostenerne l’attivita’, cosi’ come il can. 1263 prescrive alle parrocchie di sostenere l’attivita’ della Curia diocesana. Nel 2006, oltre ad altri introiti di minore entita’, la massa oblativa proveniente da Conferenze Episcopali, Diocesi, Istituti religiosi, fedeli ed Enti vari e’ passata da 73,9 milioni del 2005, a 86 milioni di euro nel 2006.
All’interno del settore le note piu’ positive vengono dagli introiti del can. 1271 c.j.c., passati in un anno da 21,5 milioni di euro a oltre 24 milioni di euro, con un incremento prossimo al 12%, e soprattutto dal volume dei contributi da istituzioni, fondazioni ed altri enti che indica un flusso di ricavi per 61,2 milioni di euro (contro 51,7 milioni di euro del 2005).
Quanto ai costi dell’intero settore, direttamente connessi con l’attivita’ della Curia Romana a sostegno della ”diaconia” propria del Successore di Pietro, c’e’ stato un incremento di poco inferiore ai 5 milioni di euro: si e’ passati da 121,3 milioni di euro del 2005 a 126,2 milioni. La variazione e’ dovuta al costo del personale per l’adeguamento sia delle retribuzioni al tasso d’inflazione, sia dei contributi obbligatori ai fondi
quiescenza. In aumento anche le spese generali e amministrative che passano da 13,4 milioni a 15,3 milioni di euro e quelle relative alle Rappresentanze Pontificie, per il mantenimento delle Nunziature Apostoliche (da 19,6 milioni a 20,6 milioni di euro). In leggera flessione gli oneri per ”manutenzioni e riparazioni” che da 10,4 milioni di euro del 2005, scendono a 9,8 milioni di euro.
Sono continuati anche per il 2006 i lavori di consolidamento delle fondazioni, solai, muri verticali, ecc. dell’immobile di Piazza di Spagna, sede della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e sono stati effettuati lavori straordinari al Palazzo di Sant’Uffizio (per ristrutturazione impiantistica), Palazzo dei Propilei (sostituzione elevatori e ripulitura facciate) e al Palazzo dei Convertendi. Pertanto – si legge nel documento – questo importante settore delle Attivita’ Istituzionali, si e’ chiuso con un disavanzo pari a 31 milioni di euro, ma in flessione rispetto al disavanzo istituzionale del 2005 attestatosi su 36,9 milioni di euro.
2) Attivita’ finanziaria.
In questo settore sono raccolte le attivita’ finanziarie delle amministrazioni consolidate, specialmente quelle della Sezione Straordinaria dell’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica). L’incremento dei contributi di cui si e’ accennato poc’anzi, ha permesso di assorbire il calo molto pronunciato dell’avanzo netto ideale del settore finanziario che si e’ chiuso con un avanzo di 13,7 milioni contro 43,3 milioni del 2005; si e’ avuta percio’ una flessione di circa 29 milioni di euro, ascrivibile principalmente alla brusca ed assai accentuata inversione di tendenza nella fluttuazione nei tassi di cambio, soprattutto del dollaro statunitense.
Infatti se nel 2005 abbiamo avuto una fluttuazione positiva netta su cambi di circa 21,7 milioni di euro, nel 2006 abbiamo avuto una fluttuazione negativa netta di circa 7 milioni di euro. In questo settore i risultati sono per natura ”altalenanti”; ricordo che nel 2004 ci fu per i cambi una perdita netta di 11 milioni di euro, mentre nel 2005, come gia’ detto, le fluttuazioni furono positive per 21,7 milioni di euro. In leggero aumento il settore degli interessi, cedole e dividendi, che nei due esercizi passa da 25,5 milioni di euro complessivi a 28,5 milioni di euro. In leggero aumento anche gli interessi passivi nei confronti del 2005, che passano da un valore di 8,1 milioni a 9,4 milioni di euro.
3) Il settore immobiliare ha ottenuto un risultato netto di 32,3 milioni di euro, superiore a quello registrato nel 2005 quando si attesto’ a circa 22,4 milioni. In sostanza l’aumento e’ dovuto alle plusvalenze realizzate per l’alienazione di alcuni immobili, mentre nel 2005 erano state realizzate plusvalenze per soli 1,3 milioni di euro. Nell’esercizio in esame i costi complessivi del settore sono stati circa 27 milioni di euro, mentre i
ricavi hanno raggiunto i 59,3 milioni di euro.
L’ultima voce del conto economico – si legge dopo il quartopunto dedicato alle attivita’ mediatiche – riguarda costi e ricavi diversi con un saldo positivo di 184 mila euro dovute a sopravvenienze attive imputabili a quasi tutte le Amministrazioni del consolidato. Il bilancio e’ stato sottoposto prima all’esame del Consiglio dei Revisori Internazionali e poi al Consiglio dei Cardinali per lo studio dei
problemi organizzativi ed economici della Santa Sede. Il 5 c.m. ho avuto l’onore di presentarlo al Santo Padre. Ora esso sara’ tradotto nelle diverse lingue ed inviato a tutti i Vescovi ed ai Superiori Maggiori degli Istituti Religiosi maschili e femminili”.