Fu denunciato due anni fa a seguito di connessioni internet con scaricamento di foto
BOLZANO.
Un noto sacerdote altoatesino è stato condannato ieri dal tribunale di
Siracusa ad un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) per detenzione
di immagini pedopornografiche. Si tratta di don Hansjorg Rigger, decano
dello studio teologico accademico di Bressanone dove è professore
ordinario di «Nuovo testamento» e «Sacra scrittura». Il religioso era
finito nei guai due anni fa a seguito di indagini dei carabinieri sugli
scambi di materiale pedopornografico via internet. Gli inquirenti erano
riusciti a individuare un sito proibito identificando e denunciando 186
utenti dotati di password d’accesso.
Don
Hansjorg Rigger non ha mai voluto entrare nel ruolo di indagato prima e
di imputato poi. Si è sempre comportato come se l’accusa formulata
dalla Procura di Siracusa non lo riguardasse, anche se aveva dovuto
prendere atto che proprio sul suo computer (che all’epoca del blitz dei
carabinieri era stato sequestrato) erano state rinvenute un centinaio
di foto pedopornografiche, cioè di bambini e ragazzini in pose
sessuali. I carabinieri del nucleo investigativo telematico erano
arrivati al suo computer seguendo la connessione al sito proibito con
password con contestuale «scaricamento elettronico» delle immagini. Il
sito conteneva anche filmati di abusi sessuali, maltrattamenti e
torture nei confronti di bambine di età compresa tra i 4 e gli 8 anni.
La storia di questa complessa inchiesta condotta dalla magistratura
(che ha coinvolto altri due sacerdoti italiani) non ha però mai visto
il prete altoatesino impegnato a difendersi in maniera adeguata. Don
Rigger non ha neppure ritenuto opportuno o necessario nominare un
avvocato difensore di fiducia e non ha mai voluto presenziare ad alcuna
udienza ritenendo, probabilmente, di non essere toccato
dall’imputazione. In realtà tutti gli accertamenti di carattere tecnico
hanno permesso di appurare che effettivamente nella memoria del
computer in uso al sacerdore erano state scaricate immagini proibite.
La sentenza di ieri ha accolto in pieno le richieste del procuratore
aggiunto di Siracusa Giuseppe Toscano e del sostituto Antonio Nicastro.
Oltre alla pena detentiva, don Rigger è stato anche condannato al
pagamento di una multa di 2 mila euro. Dovrà anche risarcire il danno e
le spese sostenute dall’associazione «Telefono arcobaleno» che si è
costituita parte civile nel procedimento.
L’inchiesta dei
carabinieri era stata denominata «video prive’» ed aveva riguardato uno
«stato profondo» della rete cui erano in grado di accedere soltanto gli
utenti ben inseriti nei sodalizi internazionali di promozione e scambio
di immagini pedopornografiche. A questo punto si attende la reazione di
don Hansjorg Rigger che anche ieri non ha rilasciato alcuna
dichiarazione ma che dovrà a questo punto decidere come affrontare
l’eventuale processo di secondo grado.
(ma.be.)