Un paio di settimane fa in piazza San Pietro si è radunata una
folla oceanica, e politicamente molto compatta, che ha partecipato alla cerimonia di beatificazione
di 498 martiri spagnoli della Guerra Civile, elevati agli onori degli
altari. Piccolo particolare: i nuovi beati erano tutti franchisti. Un
gesto con un risvolto politico, dal momento che il Vaticano ha messo in
agenda questa mega-beatificazione (sarà un’offerta speciale) proprio
mentre le Cortes a Madrid discutevano sulla Ley de Memoria historica, quella legge che tra l’altro obbliga i Comuni spagnoli a ritirare tutti i simboli del franchismo.
Per galateo istituzionale, il governo Zapatero ha inviato a Roma, in
occasione della cerimonia, il ministro degli Esteri Moratinos. Ma se il
28 ottobre a Roma si celebravano i franchisti, il 31 ottobre a Madrid i
deputati spagnoli approvavano la legge che riabilita le vittime del
franchismo e condanna, finalmente, la dittatura.
Ma non basta: nei giorni scorsi il Congresso ha anche deciso che il governo indennizzerà
le persone omosessuali discriminate e perseguitate dal franchismo a
causa del loro orientamento sessuale. Un risarcimento simbolico, ma che
esprime il nuovo atteggiamento dello stato verso cittadini che in
passato sono stati vittime di rappresaglie ed esclusi dalla
cittadinanza.
Fonte: queerblog.it – 16 novembre 2007