Le vacanze di Papa Benedetto XVI in Cadore della scorsa estate ''sono un privilegio da casta'' e non assomigliano a Gesù, ''che non aveva neppure una pietra su cui appoggiare il capo''.
A criticare apertamente i costi delle vacanze del Santo Padre a Lorenzago (Belluno), è don Armando Trevisiol, anziano sacerdote della Parrocchia di Carpenedo, a Mestre (Venezia), che ha voluto mettere nero su bianco le proprie perplessità nel foglietto settimanale distribuito ai fedeli
che visitano il cimitero.
Da sempre vicino ai poveri e alle istanze dei più bisognosi, don Trevisiol, come riporta oggi il Corriere del Veneto, si scaglia innanzitutto contro gli sprechi, citando il milione di euro che i cittadini veneti avrebbero speso per accogliere degnamente Papa Ratzinger durante il suo soggiorno montano.
''Caro Papa – scrive il sacerdote, prendendosela soprattutto con chi avrebbe mal consigliato il Santo Padre – così non va bene, qualunque cosa ti possano dire i cardinali, i teologi o i tuoi consiglieri''.
Una presa di posizione che don Trevisiol, molto amato dai fedeli di Mestre per le sue opere di carità, giustifica con l'esempio che la Chiesa deve dare ai fedeli: ''sono troppi i tuoi figli – sottolinea nel messaggio il sacerdote – che non vanno in vacanza, perché tu ti possa permettere
una vacanza da due miliardi!''.
''Quella vacanza a me francamente è apparsa una cosa eccessiva – dice il sacerdote, commentando oggi la sua presa di posizione – lo dico con rispetto e senza voler mettere in atto alcuna ribellione''.
Don Trevisiol ricorda infine che la Chiesa deve sempre essere ''a servizio del popolo, dei più deboli, e non dei potenti''.
Fonte: ANSA