Tratto da http://unvotogay.blogspot.com/2007/03/paziente-di-nicolosi-la-terapia-per.html
Il dibattito sui DiCo e più in generale sulle coppie di fatto e sui diritti per gay, lebische e trans ha riperto un’annosa questione: l’omosessualità è una malattia?
Le parole della Binetti, che a Tetrix su La7 ha affermato che l’omosessualità e una devianza, e la pubblicazione in Italia di un libro di Jospeh Nicoloso, psichiatra americano teorizzatore della “teoria riparativa” per i gay che vogliono “guarire”, hanno dato il la a vari articoli poco critici e, a seconda del linguaggio e dello stile usato, più o meno omofobi.
Su questo blog mi sono occupato dell’articolo apparso su La Stampa, sul blog dell’amico Daw (su iniziativa di un altro blogger liberale, il Megafono) ci si è occupati dell’articolo di Claudio Risè apparso su “il Domenicale”, rivista liberale diretta da Marcello Dell’Utri.
Entrambi parlano delle teorie di Nicolosi, del Narth e di altre associazioni che attraverso la fede illudono, gay afflitti dalla loro condizione ed incapaci di accettarla, sulla possibilità che si possa diventare eterosessuali.
Come l’APA (American Psychiatric Association) e l’OMS, né io né Daw, crediamo che tutto questo sia scientificamente possibile. Non avendo a disposizione casi di italiani che si sono sottoposti a questa terapia e sui quali questa abbia fallito, abbiamo deciso di tradurre la testimonianza di Daniel Gonzales di Exgaywatch per dimostrare la non scientificità delle terapie riparative.
Naturalmente ringrazio DAW che si è occupato di tutta la realizzazione del video.
Un grazie speciale a Daniel che si è dimostrato molto disponibile e che ci ha messo a disposizione il video ed i testi.
Un grazie (e le scuse per non averlo fatto prima) a Teo, insostituibile collaboratore e “moral supporter” direttamente Yale (mica cazzi!). Thanks buddy!