Le rivelazioni di un tredicenne, i riscontri dei giudici. Ma l'arresto di due preti mobilita i parrocchiani. In loro difesa
La difesa di un'intera comunità contro la parola di un ragazzino rom di 13 anni. Le fiaccolate contro i rapporti di Polizia. È questa la strana reazione delle parrocchie dei due sacerdoti arrestati nell'ultimo blitz anti-pedofilia. A Prato come a Roma, le comunità si chiudono a difesa dei loro religiosi. Don Domenico Repice, 39 anni, romano, collaboratore della parrocchia di San Giustino nel quartiere Alessandrino, è ai domiciliari con l'accusa di avere pagato un 13enne per fare sesso in auto. Con l'aggravante di averlo cacciato a calci per non dargli tutti i soldi, minacciando: "Sono un poliziotto".