Frate chiedeva “pizzo” per annullare nozze

FERMO – È accusato di aver intascato tangenti per favorire le
pratiche di annullamento dei matrimoni. Per questo un frate
appartenente all'ordine dei Missionari della Fede è stato allontanato
dal Tribunale ecclesiastico marchigiano, che ha sede a Fermo. A
incastrarlo è stato un investigatore privato, reclutato da alcune delle
persone cui il religioso aveva chiesto denaro – qualche migliaio di
euro per ciascuna pratica – fingendo di essere un marito in attesa di
separazione. La vicenda è riportata giovedì dal quotidiano Qn-il Resto del Carlino.
A carico del frate il detective ha raccolto prove registrando e
filmando con una telecamera nascosta le trattative sul "pizzo". A quel
punto il frate è stato allontanato dall'incarico.

«AL LIMITE DELLA BLASFEMIA» – Prima di approdare a Fermo, l'uomo
aveva prestato servizio presso il Vicariato di Roma, dove pare si fosse
reso protagonista di fatti analoghi. «È un episodio deprecabile – ha
commentato il presidente del Tribunale ecclesiastico marchigiano
monsignor Vinicio Albanesi – che getta fango su un meccanismo sano e
una struttura che in passato è stata portata ad esempio per la sua
efficienza. Al di là dell'aspetto legale, quanto commesso da questo
religioso è al limite della blasfemia».

Corriere 

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