Intervista a Carlo Modesti Pauer, curatore dell’edizione italiana della “Storia criminale del cristianesimo” di Karlheinz Deschner

Dieci volumi per raccontare tutta la storia criminale del cristianesimo

Il titolo non offre mediazioni: “Storia criminale del cristianesimo”, e la sua lunghezza rende di per sé pesanti le accuse: dieci volumi di circa 500 pagine ciascuno, gli ultimi due ancora da completare. Il suo autore Karlheinz Deschner, tedesco di Bamberga, classe 1924, si dedica alla scrittura di quest’opera ciclopica a partire dagli anni ’80, dopo che altri suoi precedenti saggi gli avevano già fruttato un processo per “Vilipendio della Chiesa” nel 1971. La cultura di questo studioso di Storia, Teologia e Psicologia è pressoché sconfinata, e messa quasi completamente al servizio della laicità e dello scetticismo. “Penso, quindi non sono cristiano” è uno dei suoi più noti aforismi, che davvero riassume il suo atteggiamento etico nei confronti della religione. I primi sette tomi di questa enciclopedia storica, che arrivano a coprire dalle origini del cristianesimo fino al XIV secolo, sono stati tradotti e pubblicati anche in Italia dalle edizioni Ariele, a cura di Carlo Modesti Pauer. Gli abbiamo fatto qualche domanda per capire meglio la portata di un così vasto lavoro.

Che accoglienza sta avendo quest’opera in Italia? C’è stato un tentativo di controbatterne i contenuti o è stata piuttosto ignorata?
Alla pubblicazione del primo volume, abbiamo avuto un ottimo riscontro dalle recensioni positive di G. Filoramo sul CdS e B. Placido su Repubblica. Le copie tirate di ogni volume (è appena uscito l’ottavo in questi giorni) vanno esaurite, e se si pensa che la lettura non è tra le abitudini principali degli italiani… 1500 copie sono un buon risultato, e i libri passano di mano…, legga quello che io chiamo, parafrasando un famoso disco rock, The dark side of the doom. Come spesso accade in questi casi, se non c’è un riscontro televisivo che produca uno “scandalo”(e ovviamente in questo paese inginocchiato non c’è stato) la chiesa preferisce mantenere il silenzio. Dunque non abbiamo avuto, come ad esempio per il recente libro di Augias su Gesù, le proteste del Vaticano, ma immagino e spero che i gesuiti della Civiltà Cattolica stiano comunque seguendo la vicenda editoriale con qualche apprensione…

Ci sono altre religioni che hanno esercitato il loro potere in modo altrettanto spietato?
Tutte le religioni hanno a che fare con le leggi degli uomini e nell’esercizio di queste leggi sono stati commessi certamente dei “crimini”, tuttavia il termine deve essere inteso alla luce della nostra cultura dei “diritti umani” conseguente all’affermarsi della società moderna. Orbene, essendo la modernità come la conosciamo noi, un prodotto dell’occidente dove i cristianesimi hanno avuto un ruolo centrale, allora si può dire che la raffinatezza dei crimini cristiani, e in particolare cattolici, non ha eguali proprio a partire dal giudizio etico che possiamo formulare dall’interno della modernità.
Del resto bruciare vive le persone che non la pensano nel modo “giusto” (per i papi) realizzando tribunali che agiscono nel nome di Dio è qualcosa di terrificante che l’uomo medio forse non comprende neppure pienamente nella sua portata teologico-orrorifica. L’uomo medio, sedicente cattolico, nel 90% dei casi ignora i testi di riferimento della sua religione, i 4 vangeli canonici, dove il protagonista, l’ebreo Yoshua (Gesù) ha combattuto il Potere denunciandone la corruzione coperta dall’ipocrisia religiosa, parlando soprattutto di riscatto per gli ultimi e i diseredati, violando egli stesso certi formalismi di casta che mai lasciano supporre la costituzione di una chiesa violenta, come fu presto quella cattolica dopo l’abbraccio con Roma (editto di Costantino del 313 d.c.). Questa Chiesa, dopo aver distrutto il “paganesimo” bruciandone i libri e i templi su cui sorgeranno le chiese di Cristo, organizzerà se stessa stabilendo relazioni con i poteri più feroci, fino ai concordati con il fascismo e nazismo, per realizzare il suo disegno di dominio universale, ponendosi come unica fonte di verità, fino a contrastare la scienza e l’etica laica come nemici irriducibili. Anche nel recente documento Dominus Jesus del 2000, si ribadisce il definitivo ed escludente adagio extra ecclesiam nulla salus, cioè: al di fuori della chiesa di Roma non c’è salvezza. È una prova di arroganza senza eguali che trova, ad esempio, un evidente riscontro nelle attuali posizioni della CEI e del Vaticano sulle questioni che tutti oggi vediamo rappresentate nei quotidiani e in tv.

La Chiesa da segnali di reazione rispetto all’esigenza di condanna del suo passato proposta dal mondo intellettuale?
Ha cominciato il Concilio Vaticano II, con il documento Nostra Aetate dove, dopo 1963 anni, si ammette che la persecuzione degli ebrei, “popolo deicida”, fu un “errore”. Lo ha fatto Wojtyla lungo tutto il suo pontificato. Ha cominciato in America Latina, mentre reprimeva duramente la teologia della liberazione, col tentativo di attenuare le responsabilità cattoliche nel genocidio prima e nell’etnocidio poi, delle popolazioni native. Ha terminato a Roma, in preparazione del Giubileo 2000, con la pubblicazione del documento di “scuse” dal titolo Memoria e riconciliazione: la chiesa e le colpe del passato, in cui ergendosi ad accusa, difesa, giuria e giudice contemporaneamente, il Pontefice e la chiesa di Roma tentano, con un colpo di spugna di neppure 100 pagine, di cancellare un osceno passato che Deschner impietosamente sta raccontando dal 1986…e forse anche per questo…

Non trova strano che per quanto siano diffusi agnosticismo e ateismo in Italia ci si debba comunque sempre confrontare con il cattolicesimo su qualsiasi argomento politico o sociale?
Di recente Pietro Prini, un filosofo per nulla ostile al Vaticano, ha pubblicato un libro dal titolo Lo scisma sommerso (1998). Uno scisma è appunto quello che esemplifica questa contraddizione che lei pone. Questo perchè si evidenzia quella ignoranza profonda della propria religione, caratteristica del cattolico italiano, che riduce la devozione ad un comportamento culturale e politico privo di profondità teologica e relativo vissuto coerente. Ebbene, questa condizione è merito della plurisecolare diseducazione operata proprio dalla chiesa stessa, sprofondata nella sua vocazione teologico-politica che la riduce ad una agenzia di potere sociale, economico e morale a partire dalla sua millenaria rendita di posizione, peraltro sempre più vacillante. Cosa potrebbe dire del resto Ratzinger su Briatore? E con che esito? Il pontificato della popestar Giovanni Paolo II è stato giocato tutto sullo “spettacolo del sacro” tuttavia non pare che sia in atto una reale reconquista se, come ha detto l’Eurispes l’altro ieri, oltre il 60% degli italiani si dichiara favorevole all’eutanasia. Il problema è che siamo preda di una classe politica tra le più mediocri e miserabili della storia…
1 Feb 2007 1:23

di Monica Mazzitelli, Information Guerrilla

http://www.informationguerrilla.org/dieci-volumi-per-raccontare-tutta-la-storia-criminale-del-cristianesimo/

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